Leggiamo sempre con interesse e condivisione quanto scrive Gianfranco Vitale*, che ci distoglie dal torpore di esistenze difficili affastellate da mille problemi, cogliendo le distanze da ciò che si proclama sui “diritti esigibili” e ciò che è invece il quotidiano di tante famiglie con un figlio disabile, magari autistico.
Il diritto a una diagnosi precoce e a un trattamento adeguato, per il raggiungimento di autonomie necessarie a un minor carico assistenziale, è doveroso, non solo nei confronti delle famiglie e dei loro congiunti ma anche nei riguardi dell’intera collettività.
Non assicurare, nei fatti, tale diritto, è solo un segno di ipocrisia e violenza, perché in questo modo non si riconosce e non si rispetta il reale svantaggio di persone con bisogni speciali come quelli dei nostri figli, che richiedono competenze di pedagogia altrettanto speciale per poter accedere ad apprendimenti possibili.
lo stesso articolo è apparso anche su Superando
http://www.superando.it/2014/11/06/diritti-esigibili-non-esattamente/
Gianfranco Vitale*Padre di una persona con autismo trentatreenne, insegnante e scrittore, autore del libro Mio figlio è autistico (Vannini, 2013).