Intervista a Lisa Perini – Dicembre 2013

L’intervista “Io Lisa, le mie esperienze di vita di arte e le mie difficoltà. Le mie soddisfazioni e i miei disagi” con l’artista Lisa Perini racconta il vissuto di una persona con autismo.

La Dott.ssa Lisa Perini Laurea Specialistica in pittura all’accademia di Belle Arti di Venezia, lavora e risiede a Treviso, ha avuto il suo primo riconoscimento nel 1997 a Burgos in Spagna con il Primo Premio Pittura, ha esposto le sue opere presso numerose mostre, nazionali ed internazionali.
Quando a 3 anni ai familiari qualcuno suggeriva di mettere Lisa in un Istituto, perché aveva problemi di comunicazione e disturbi del comportamento, la famiglia ha rifiutato e ha lottato per dare pari opportunità di crescita a Lisa.
Le abilità di Lisa nell’espressione artistica e grafica rappresentano il risultato di un lavoro enorme compiuto dalla sua Famiglia e dagli Educatori che l’hanno seguita per anni, per sviluppare quelle attività emergenti che la giovane artista ha fatto intravvedere fin dalla più tenera età.
Lisa, da piccola ha dimostrato una particolare attenzione ed empatia per i colori, il disegno e i lavori all’uncinetto con una buona manualità.
La bravura della sua Famiglia e degli Educatori è stata quella di far leva su questi punti di forza per avviare un programma di attività in grado di affinare e migliorare queste attitudini. Questo lungo lavoro ha dato frutti grazie alla perseveranza e alle gratificazioni che sono state tratte dalle sue opere.
I risultati sono ammirabili e verranno proiettate delle opere durante l’intervista.
Lasciamoci coinvolgere da tanta abilità nell’assemblare e dare vita ai colori e nella sicurezza e ricercatezza del disegno.

Io Lisa, le mie esperienze di vita di arte e le mie difficoltà. Le mie soddisfazioni e i miei disagi.
Sono Lisa Perini, sono una pittrice. Parlerò di me sia come artista che come persona con autismo solo perché so che ciò può essere utile agli altri ragazzi come me, che hanno difficoltà nell’esprimersi e nel manifestare le proprie esperienze. In breve. Quel che ricordo della mia prima infanzia è che con tante persone non avevo voglia di stare. Mi disturbava particolarmente quando mi rivolgevano domande soprattutto se riguardavano la mia persona. Per questa ragione me ne stavo per conto mio, lontana da chi mi innervosiva e anche dai parenti.

Dott.ssa Lisa lei ha avuto la possibilità e la capacità di esprimersi attraverso la pittura. Chi l’ha aiutata in questo percorso e com’è cominciata la sua passione per la pittura?
Da piccola facevo un po’ tutto quello che facevano i bimbi, mi divertivo con gli schizzi d’acqua, a sbattere le uova dalla nonna, ecc o altre cose simili. Ho cominciato i giochi con le bambole quando andavo alle medie, così pure ho cominciato ad appassionarmi alla televisione con Cristina D’Avena che ho seguito molto. Ma in particolare mi attraevano i colori per i quali avevo un’empatia particolare (calde lane colorate, scintillanti perle di vetro, i fiori e le foglie particolarmente in autunno) e “sentivo” la necessità di fermare, di toccare questi colori. Sono sempre stata attratta dai colori vivaci e ho fatto raccolta di penne colorate che ho conservato per tanti anni e con cui ho giocato e riempito di segni e
disegni nella mia stanza molti quaderni.

Che cosa ricorda della sua infanzia e della scuola?
Non volevo ascoltare le favole perché mi impaurivano e neppure leggere i fumetti. Finché una volta i miei familiari mi hanno costretta di forza ad ascoltare la lettura di una storia. Da quel giorno Braccio di Ferro mi ha divertita facendomi ridere e mi ha tenuto compagnia per anni; ho fatto la raccolta di tutti i suoi fumetti.

Quali sono le persone che le sono state più vicine e l’hanno incoraggiata e istruita nell’uso del disegno e del colore?
Ho un ricordo particolare della maestra Fabiana che all’asilo mi ha insegnato a disegnare il mio corpo e fare la mia sagoma. In questo periodo i passatempi preferiti sono stati il gioco con le palle colorate e le perline da infilare. Anche le lane variopinte hanno preso un posto particolare nei miei giochi, che con l’aiuto della nonna ho imparato a trasformare in sciarpe e maglie colorate. Ho usato penne e pennarelli per disegnare la natura che amo tanto, i miei animali, le amiche scout e miei compagni.
Dopo due anni di rumoroso laboratorio sartoriale “alle professionali” ho potuto frequentare il corso di grafica ed è stata per me una grande gioia finalmente poter approfondire la tecnica del disegno! Mi ha aiutato molto a sviluppare la capacità grafica la successiva scuola professionale di moda. E poi naturalmente l’Istituto d’Arte di Vittorio Veneto.

C’è qualche ricordo a lei particolarmente caro?
In quel tempo ho vinto a Burgos il primo premio al concorso internazionale di pittura di persone con autismo e questo ha spinto la mia famiglia a incoraggiarmi verso la pittura. Il mio professore di sostegno con il diploma dell’Istituto d’Arte ha presentato i miei disegni all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove i professori Luigi Viola e il compianto Giorgio Nonveiller mi hanno accolta.

C’è un episodio che le ha causato amarezza e dolore di cui ci può parlare?
Ho subito dei dispetti da parte di compagni a scuola che mi prendevano in giro e mi facevano paura.
Ricordo che una volta, in pullman hanno rotto il mio ombrello che mi era particolarmente caro. Non mi fa piacere ricordare queste cose che mi creano anche ora stati di ansia e di turbamento.

Ci parla dei suoi amici?
Ho degli amici con cui condivido dei momenti piacevoli, quello che apprezzo di più nelle persone che mi sono vicine è il rispetto che hanno per la mia sincerità e per la mia difficoltà di essere sempre disponibile.
Non riesco a sentirmi a mio agio con persone che continuano a parlare e si aspettano che io abbia dei comportamenti pazienti e tolleranti.

Che cosa le causa disturbo negli ambienti che frequenta?
Non mi piacciono i rumori e odori forti e il sentire parlare in continuazione.

Le piacciono i regali e le sorprese? Le piace viaggiare?
Mi piacciono i regali e anche viaggiare perché sono curiosa.

Ha un sogno da realizzare?
Avere successo come artista ed esporre nelle capitali internazionali.

Grazie
Dicembre 2013

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